Nei casi in cui l’apporto di vitamina dall’alimentazione e dall’esposizione al sole sia insufficiente, possono aiutare degli integratori
La vitamina D è uno degli elementi essenziali per il nostro organismo: protagonista nella regolazione del metabolismo del calcio e del fosforo, perché ne favorisce l’assorbimento a livello intestinale, contribuisce alla salute delle ossa e dei denti, contribuisce al mantenimento della normale funzione muscolare e alla normale funzione del sistema immunitario. È grazie al sole che riusciamo, naturalmente, a produrla e la assumiamo in parte dall’alimentazione. In caso di livelli inadeguati, si può intervenire con degli integratori di vitamina D, appositamente pensati per compensarne la mancanza.
Integratore
Vitamina D3 IBSA
L’Integratore Vitamina D3 IBSA contribuisce al buon funzionamento del sistema immunitario e alla salute delle ossa, permettendo il corretto assorbimento del calcio.
Di quanta vitamina D ha bisogno il nostro organismo
Non è ovviamente possibile stabilire con un’autodiagnosi se i livelli di vitamina D nell’organismo siano adeguati o meno. I raggi solari, solitamente, sintetizzano nella pelle la vitamina D3, la quale viene poi assorbita dall’intestino e introdotta nel sangue, dove si lega ad una proteina specifica e trasportata, infine, ai diversi organi e tessuti. In condizioni normali, non è necessario assumere vitamina D (anche) attraverso l’alimentazione per raggiungere adeguati livelli.
La valutazione più accurata dei livelli di vitamina D avviene tramite il dosaggio della forma 25(OH)D sierica, e viene prescritto dal medico solo in caso di determinate condizioni di rischio. Di norma si considerano valori desiderabili quelli compresi tra 15 e 40 ng/ml e giustifica l’inizio di una supplementazione qualora risultassero al di sotto di 20 ng/ml. L’utilizzo di specifici integratori naturalmente deve essere concordato con il proprio medico curante, in quanto l’eccesso di vitamina D può provocare effetti gravi per la salute, oltre a interferire con l’assorbimento di alcuni farmaci.
Gli effetti dell’ipovitaminosi
Con ipovitaminosi si intende la presenza di insufficienti livelli di vitamina D nell’organismo, un fenomeno che in Italia riguarda il 50% dei giovani e la quasi totalità degli anziani nel periodo invernale (ben l’86% delle donne oltre i 70 anni di età) e che con l’avanzare dell’età diventa ancor più frequente, soprattutto nelle donne rispetto agli uomini. Ma quali sono le conseguenze di una carenza di vitamina D? Soprattutto un indebolimento osseo.
Come integrare la vitamina D
Gli integratori vitaminici sono disponibili in diverse formulazioni per andare incontro a diverse esigenze di assunzione: dalle pastiglie alle compresse effervescenti, dalle capsule anche a rilascio prolungato fino alle polveri e alle soluzioni, passando per caramelle gommose o film orodispersibili. Questi ultimi sono pratici e si sciolgono in pochi secondi in bocca. Si acquistano senza ricetta (meglio se su consiglio del proprio medico) in farmacia, parafarmacia, erboristeria ma anche al supermercato. L’orario migliore per assumerli nell’arco della giornata può variare in base del tipo di vitamina che si deve integrare: la vitamina D, ad esempio, essendo una vitamina liposolubile – cioè che entra nell’organismo insieme ai grassi alimentari e si accumula nel fegato – dovrebbe essere assunta, in generale, dopo i pasti. Seppur in commercio esistano tantissimi tipi diversi di integratori di vitamina D, la regola aurea che li accomuna è la necessità di evitare il fai da te e consultare sempre il medico prima dell’assunzione, sia per valutarne l’effettivo bisogno, sia per concordare le corrette modalità di assunzione, il dosaggio e la durata.