Il sole e l’alimentazione forniscono all’organismo la vitamina D. Quando i suoi livelli sono carenti, possono essere assunti degli integratori
La vitamina D può essere assunta attraverso l’alimentazione, ma a differenza di tutte le altre vitamine la sua fonte principale è il sole. Soprattutto in inverno, quando le giornate soleggiate sono meno frequenti, come può essere assunta una quantità sufficiente di vitamina D?
L’alimentazione assolve in piccola parte al fabbisogno, ma vengono in aiuto gli alimenti fortificati, ai quali cioè è stata aggiunta vitamina D, ormai abbastanza diffusi e reperibili in molti supermercati. Infine, se l’esposizione al sole e la dieta non sono sufficienti, se è confermata una carenza e per soggetti a rischio di ipovitaminosi, il medico può consigliare o prescrivere degli integratori di vitamina D, disponibili in vari dosaggi e in varie formulazioni.
Integratore
Vitamina D3 IBSA
L’Integratore Vitamina D3 IBSA contribuisce al buon funzionamento del sistema immunitario e alla salute delle ossa, permettendo il corretto assorbimento del calcio.
Cos’è la vitamina D
La vitamina D è una sostanza necessaria al funzionamento del nostro organismo; fra i suoi numerosi compiti troviamo:
- la mineralizzazione e il rimodellamento osseo, due processi che contribuiscono alla formazione dello scheletro e a mantenere le ossa sane;
- l’omeostasi del calcio nel sangue: la vitamina D contribuisce cioè a mantenere in equilibrio i livelli ematici di questo micronutriente;
- il normale funzionamento del sistema immunitario.
Per svolgere le sue funzioni la vitamina D non solo deve attivarsi – prima nel fegato e poi nel rene – ma si deve legare a specifici recettori. Queste proteine che si legano alla vitamina D sono presenti in moltissimi organi del nostro corpo: sulle ossa ovviamente, ma anche sulle cellule del sistema nervoso, del sistema immunitario, della prostata, dello stomaco, dei reni.
Questo conferma che la vitamina D non ha una sola funzione, ma è coinvolta in moltissimi processi organici. Negli ultimi anni questi sono stati oggetto di numerose ricerche, per gli eventuali impieghi di questa vitamina nella cura e nella prevenzione di molte patologie.
Come assumere la vitamina D?
Per assumere la vitamina D non basta avere una dieta sana ed equilibrata: come vedremo, gli alimenti che la contengono sono pochi e hanno una concentrazione spesso minima di questa sostanza.
La fonte principale di vitamina D è il sole, il che la rende diversa da tutte le altre vitamine, che sono invece contenute in una grande varietà di alimenti. Un particolare tipo di raggi solari, gli UVB, permettono al nostro corpo di produrre vitamina D, sintetizzandola nella pelle.
La vitamina D sintetizzata dalla pelle e assunta da alimenti di origine animale è detta vitamina D3 o colecalciferolo, mentre la vitamina D di origine vegetale (contenuta ad esempio nei funghi) è detta D2 o ergocalciferolo.
Entrambe queste forme vengono trasportate dal sangue nel fegato e nel rene, dove sono trasformate nella forma attiva di vitamina D, il calcitriolo, biodisponibile per l’organismo.
La vitamina D, quindi, può:
- essere prodotta dalla pelle grazie ai raggi UVB;
- essere assunta in parte attraverso l’alimentazione;
- essere assunta attraverso integratori, solo in casi particolari.
Come assumere vitamina D in modo naturale
Per assumere vitamina D in modo naturale è necessario trascorrere un tempo adeguato al sole, ma nel farlo bisogna considerare alcuni fattori che possono influenzare la capacità del corpo di sintetizzare vitamina D:
- l’età: con il passare degli anni la capacità di sintesi della vitamina D, così come tutte le altre funzioni organiche, tende a ridursi;
- la pigmentazione della pelle;
- lo stile di vita: cattive abitudini come il fumo o l’abuso di alcolici riducono la sintesi e l’assorbimento di vitamina D;
- le condizioni atmosferiche: a differenza dei raggi UVA, i raggi UVB non riescono a colpire la pelle attraverso le nuvole;
- l’abbigliamento: per beneficiare dei raggi solari è necessario esporre la pelle scoperta al sole;
- la latitudine: nei paesi del Nord Europa, ad esempio, le ore di luce durante l’inverno sono scarse e i raggi solari arrivano più inclinati e quindi più debolmente;
- la stagione: in estate ci sono più ore di luce e più giornate soleggiate, per cui è importante trascorrere del tempo all’aria aperta e fare letteralmente una scorta di vitamina D; questa vitamina è infatti liposolubile e, a differenza delle vitamine idrosolubili, può essere immagazzinata nel corpo, in particolare nel tessuto adiposo, e utilizzata al bisogno. Nell’esporsi al sole bisognerà poi proteggersi dai raggi UVA, che sono nocivi per la pelle e per l’organismo, con adeguate protezioni solari.
Un’altra fonte naturale di vitamina D è l’alimentazione. Nonostante, come abbiamo visto, i cibi che contengono vitamina D non siano molti e contribuiscano solo al 10-20% del fabbisogno, è bene che non manchino mai nella dieta. Fra questi troviamo:
- olio di fegato di merluzzo: l’alimento che in assoluto contiene più vitamina D;
- pesci grassi, come salmone, tonno, sgombro;
- il tuorlo d’uovo;
- i funghi, anche se in piccola quantità.
Oggi la presenza sugli scaffali dei supermercati di prodotti fortificati rende poi più semplice assumerla anche attraverso la dieta, ma, nonostante questo, bassi livelli di questa sostanza sono piuttosto più diffusi. Complici uno stile di vita sedentario, il tempo che trascorriamo in luoghi chiusi e l’invecchiamento della popolazione, oltre ad abitudini alimentari e di vita scorrette, si calcola che in Italia sette persone su dieci presentino livelli insufficienti di vitamina D.
Integratori per assumere vitamina D in caso di carenza
In casi particolari, il medico può consigliare o prescrivere un integratore di vitamina D. Gli integratori di vitamina D possono contenere ergocalciferolo o colecalciferolo e in alcuni casi si trovano abbinati ad altre vitamine e sali minerali. Per andare incontro alle esigenze dei pazienti sono poi disponibili in varie formulazioni, ad esempio:
- compresse;
- caramelle gommose;
- compresse effervescenti da sciogliere in acqua;
- polvere, spesso in confezioni monodose, da aggiungere all’acqua;
- soluzioni in piccoli flaconcini monodose;
- film orodispersibili, da sciogliere in pochi secondi sulla lingua.
Al di là del tipo di formulazione, gli integratori non sono considerati farmaci, pertanto non è necessaria la prescrizione medica; sono quasi sempre sicuri, ma è comunque importante rivolgersi al proprio medico prima di assumerli perché potrebbero interagire con alcuni farmaci, ad esempio gli antiepilettici, gli anticonvulsivi o quelli contro l’ipercolesterolemia.
Se i livelli di vitamina D sono troppo alti, poi, si possono verificare i sintomi di un’ipervitaminosi, simili a quelli di un’intossicazione, ai quali possono aggiungersi perdita di appetito e di peso, costipazione, debolezza e confusione mentale.
Gli integratori non possono essere considerati dei sostituti di uno stile di vita e una dieta sani e non hanno proprietà terapeutiche o preventive dimostrate, quindi prima di assumerli è bene ascoltare il parere del proprio medico.