Agli sbalzi di temperatura tipici del cambio stagione, spesso corrispondono altrettanti sbalzi di umore e una grande stanchezza: come gestire questo momento particolare?
Il cambio di stagione è un periodo delicato per l’organismo, che a volte può fare fatica ad adattarsi a condizioni climatiche e ambientali diverse. Spesso si manifesta con spossatezza, mal di testa, sonno disturbato, ma anche con sbalzi d’umore e poca voglia in generale di affrontare gli impegni quotidiani. Questo accade perché le temperature (e l’ora, da solare a legale) cambiano, a volte anche repentinamente. Allora, il corpo potrebbe aver bisogno di più attenzioni e cure per restare in forma: dormire a sufficienza, fare attività fisica e mangiare in modo equilibrato sono i primi passi per il benessere anche in questo periodo.
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L’Integratore Vitamina D3 IBSA contribuisce al buon funzionamento del sistema immunitario e alla salute delle ossa, permettendo il corretto assorbimento del calcio.
Cambio di stagione: tutte le insidie e gli accorgimenti per affrontarlo al meglio
Spesso le variazioni climatiche primaverili portano con sé una serie di disturbi tipici, che però si possono fronteggiare mettendo in pratica semplici accorgimenti. Scopriamoli insieme.
Come agisce il cambio di stagione sul nostro organismo
Il mal di primavera esiste e colpisce più o meno tutti in questa stagione. A causarlo potrebbero essere diversi fattori, tra cui le variazioni della temperatura, che diventa più mite, e le giornate che si allungano.
Il corpo reagisce ai cambiamenti ambientali e nella propria routine con sintomi come stanchezza e calo dell’umore: si tratta infatti di una fase faticosa per il corpo, per il quale può essere difficile, dopo il lungo periodo invernale, adattarsi.
I sintomi del cambio di stagione
Il sintomo principale legato agli effetti del cambio di stagione è la stanchezza, o meglio l’astenia, cioè un mix di affaticamento e svogliatezza.
Contribuiscono spesso a peggiorare lo stato generale di spossatezza anche irritabilità, difficoltà di concentrazione, mal di testa e sonnolenza, provocati da disturbi del sonno che si possono manifestare in seguito al passaggio dall’ora solare all’ora legale.
Quanto durano il cambio di stagione e i suoi sintomi è un dato variabile e poco prevedibile: alcuni anni la primavera e i suoi sbalzi di temperatura si prolungano per qualche mese, altri l’estate con le sue temperature più alte ma più stabili arriva prima. Può essere quindi utile prendere alcuni accorgimenti per affrontare il cambio di stagione nel migliore dei modi.
Cambio di stagione e alimentazione
Per ritrovare lo sprint, anche quello mentale, in questo periodo dell’anno è più che mai necessario fornire al corpo vitamine, minerali e fibre. Sono necessarie anche altre sostanze, che rappresentano la benzina per rimettere in moto il corpo e la mente, come gli aminoacidi (in particolare creatina, arginina, beta alanina) e gli acidi grassi omega-3.
L’importanza di un’alimentazione equilibrata si rivela quindi ancora più importante in questo periodo dell’anno, che di solito si associa a stanchezza e poca voglia di essere attivi.
Sì allora ad alimenti come frutta e verdura: in totale se ne dovrebbero consumare cinque porzioni al giorno, senza considerare patate e altri tuberi amidacei. È importante poi che siano fresche e di stagione e che ogni giorno siano presenti tutti e cinque i colori della verdura e della frutta: bianco come finocchio e pera, giallo e arancio come carota e melone, rosso come pomodoro e ciliegia, verde come insalata e kiwi, blu/viola come mirtilli e melanzane.
La ragione? Ogni colore indica la presenza di particolari gruppi di vitamine e di sali minerali. Insieme, questi micronutrienti lavorano in sinergia e svolgono diverse funzioni, proteggendo per esempio le cellule dallo stress ossidativo o contribuendo alla normale funzione del sistema immunitario.
Ogni giorno, inoltre, vanno consumati anche la frutta a guscio (cioè pistacchi, noci, mandorle) e almeno tre volte alla settimana è utile inserire nel menù i legumi e i prodotti ittici, vale a dire pesci e molluschi.
Inoltre, è fondamentale ricordarsi di bere acqua: la dose ottimale giornaliera è pari a due litri.
Andrebbero evitate le spezie piccanti e i fritti e, specialmente la sera, sarebbe da preferire una cena leggera per non appesantire i processi digestivi e assicurarsi un buon riposo.
L’attività fisica per combattere la stanchezza da cambio di stagione
Per migliorare l’efficienza del sistema immunitario, incrementare la vitalità, eliminare lo stato di malessere e rendere il corpo più pronto a reagire, è fondamentale poi dedicare ogni giorno del tempo all’attività fisica, che migliora anche l’umore perché provoca un abbassamento nella produzione di cortisolo, chiamato non a caso “ormone dello stress” e, per contro, un aumento del livello delle endorfine, gli ormoni del benessere.
Va bene allora fare le scale a piedi e camminare invece di prendere l’autobus, ma non solo. È opportuno praticare almeno tre volte alla settimana sport aerobici, cioè quelle attività che comportano uno sforzo moderato per tempi lunghi. Sono attività di questo genere la bicicletta e la cyclette, la marcia, il nuoto, lo sci di fondo, il nordic walking.
Una buona idea è quella di approfittare delle giornate di sole per fare sport all’aria aperta. L’esposizione ai raggi solari fa infatti aumentare nell’organismo la produzione di due importantissimi neurotrasmettitori, la dopamina e la serotonina, sostanze che hanno un effetto benefico sull’umore.
Crogiolarsi ogni giorno al tepore del sole primaverile fa bene anche all’apparato scheletrico e allontana il rischio di fragilità delle ossa. La luce solare attiva infatti la produzione da parte della pelle di vitamina D, una sostanza fondamentale per l’assorbimento di calcio e fosforo e per lo sviluppo e il mantenimento delle ossa.
Per favorire un buon sonno notturno l’attività fisica medio-intensa non va praticata, questo in tutte le stagioni, nelle ore serali.
Il buon riposo durante il cambio di stagione
Oltre a evitare attività fisica intensa prima di andare a letto, per non incorrere in disturbi del sonno, frequenti durante il cambio di stagione anche per il passaggio dall’ora solare a quella legale, può essere sufficiente seguire poche semplici regole.
Innanzitutto si dovrebbe mantenere il più possibile inalterato il ritmo sonno-veglia ed evitare i sonnellini diurni, anche se la notte precedente è trascorsa “in bianco”.
Alla sera, è poi bene concedersi del relax per scaricare la pressione accumulata, evitando i dispositivi elettronici e preferendo attività come la lettura di un libro o una breve passeggiata in compagnia.
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Cosa prendere per affrontare il cambio di stagione
Se nonostante lo stile di vita adottato sono ancora presenti i disturbi tipici del cambio di stagione, può essere utile un aiuto dall’esterno.
Si può per esempio valutare la necessità di un supplemento multivitaminico e multiminerale in caso di spossatezza. Le vitamine e i minerali hanno un ruolo insostituibile per il buon funzionamento del metabolismo (ad esempio il calcio e alcune vitamine del gruppo B) e del sistema immunitario (ad esempio lo zinco e la vitamina D).
Per nutrire la memoria, invece, possono essere utilizzati integratori alimentari ad hoc a base di sostanze utili per l’attività del cervello come acidi grassi omega-3, che aiutano a mantenere la normale funzione cerebrale, e alcune vitamine del gruppo B, in particolare le B6 e B12, che contribuiscono al normale funzionamento del sistema nervoso.
Se la stanchezza si accentua dopo avere praticato attività fisica, può dare una mano a ritrovare le forze un mix di potassio e magnesio, i due sali minerali che si perdono maggiormente con la sudorazione.
Contro il sonno di cattiva qualità a causa delle variazioni nelle ore di luce, sono efficaci i prodotti a base di melatonina, che riduce il tempo di addormentamento.
Sì infine a un integratore a base di vitamina D, la sostanza che viene sintetizzata naturalmente dall’organismo con l’esposizione ai raggi del sole, quando l’inverno è stato particolarmente lungo ed è trascorso senza i benefici della luce del sole a contatto con la pelle.