Pensando al calcio – inteso come minerale – il primo pensiero che corre alla nostra mente è il suo ruolo nella salute delle ossa. Questa correlazione, così immediata, affonda le sue solide radici nel fatto che il calcio nel nostro organismo è concentrato, appunto, principalmente nelle ossa e, in misura minore, nei denti e nei liquidi corporei.

L’osso, infatti, è composto per il 20-40% da una matrice organica (collagene e altre proteine), per ben il 50-70% da una frazione minerale costituita soprattutto da idrossiapatite di calcio e fosfato di calcio. Lo scheletro è una struttura “viva”, che cresce, cambia, invecchia e che, nella fase adulta, porta a un ricambio quasi completo del materiale minerale che lo costituisce in un ciclo temporale di circa sette anni, mentre più rapidamente durante l’infanzia e l’adolescenza. Le ossa svolgono una funzione “strutturale” in quanto sostengono lo scheletro e fungono da deposito di vari minerali che regolano molti meccanismi fisiologici, inoltre sono continuamente sottoposte a processi di rimodellamento. E seguendo il sillogismo secondo cui le ossa sono fondamentali per il nostro corpo, va da sé quanto sia basilare introdurre alimenti ricchi di calcio nella nostra dieta. Il calcio svolge una serie di funzioni strettamente regolate e controllate. Difatti, l’omeostasi del calcio ha come scopo quello di mantenere costanti le concentrazioni di calcio nel sangue.

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Sali minerali: a cosa servono nel corpo umano?

Lo abbiamo anticipato: il calcio è un minerale, ovvero una sostanza naturale di cui il nostro organismo si serve per completare importanti processi. Il corpo utilizza circa ventidue minerali, di cui sedici considerati essenziali e suddivisi in due categorie, in base al fabbisogno giornaliero: quella dei macroelementi (necessari in una quantità da 100 mg fino a 1 grammo) e quella dei microelementi (o oligoelementi, necessari in quantità minime). Il calcio, insieme a fosforo, sodio e potassio (per citarne alcuni) fa parte del primo gruppo e rappresenta il minerale più presente nell’organismo umano, in quanto costituisce fino all’1,9% del nostro peso. Non solo: alcuni sali minerali sono considerati essenziali – è il caso di ferro, rame, zinco, fluoro, iodio, selenio, cromo e cobalto – perché carenze di questi minerali possono produrre una serie di effetti sulla salute mentre in altri casi – si pensi al manganese, al silicio o al nichel – si parla di minerali “probabilmente essenziali”.

Le funzioni del calcio

Il fatto che sia coinvolto nel mantenimento di ossa e denti normali non spiega esaustivamente il ruolo del calcio nel nostro organismo. Se, insieme al fosforo, partecipa alla mineralizzazione dell’osso, è anche attivamente coinvolto nei normali meccanismi di:

Contribuisce inoltre alla normale funzione degli enzimi digestivi e interviene nel processo di divisione e di specializzazione delle cellule.

Il fabbisogno medio di calcio varia in base a età, sesso e condizioni di salute: attualmente è paria circa 800 mg per un adulto, 500-900 mg nei bambini, fino a 1000-1100 mg per gli adolescenti. Negli anziani e nelle donne durante la gravidanza è di 1000 mg.

Il legame tra calcio e vitamina D

La presenza del calcio è connessa alla vitamina D: insieme, infatti, lavorano per mantenere le ossa normali. La vitamina D contribuisce al normale assorbimento e all’utilizzo del calcio, così come del fosforo. Il calcio si trova negli alimenti, invece la vitamina D viene prodotta soprattutto grazie all’esposizione al sole. I latticini sono sicuramente la principale fonte di approvvigionamento di calcio ma non sono gli unici alimenti a contenerne significative quantità.
Anche il mondo vegetale, ad esempio, ha molto da offrire, soprattutto a coloro che sono intolleranti al lattosio o che osservano un regime alimentare vegetariano e/o vegano, così come i legumi, tra cui spiccano soia e fagioli; dal regno animale, invece, gli alimenti più nutrienti sono alcuni pesci e molluschi.

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